Il popolo delle partite Iva in Italia si è sensibilmente ridotto di numero negli ultimi mesi. L’emergenza sanitaria, che soprattutto a inizio 2020 ha colpito il nostro Paese con maggior intensità rispetto ad altre nazioni e che ha introdotto per la prima volta nelle nostre comunità il concetto di lockdown, ha oggettivamente messo in ginocchio tante attività. Oggi poi, il tessuto economico del Paese deve fare i conti con le conseguenze economiche della pandemia, soprattutto a livello di carovita. I recenti rincari sulle bollette di luce e gas, che oltre alle famiglie colpiscono indiscriminatamente negozi, uffici società e aziende, non vanno certo nella direzione di dare supporto a chi quotidianamente deve affrontare spese di ogni tipo. Così, per la prima volta da tempo, il numero di partite Iva è sceso sotto la fatidica soglia di 5 milioni.
Un numero in lento calo ma comunque impressionante, se consideriamo che molte di queste attività spesso danno lavoro anche a un elevato numero di collaboratori. E le cose non vanno meglio per le cosiddette PMI (piccole e medie imprese) che si trovano ad affrontare il serio problema dell’aumento dei costi delle materie prime, luce e gas in primis. Eppure nessuna attività, in misura maggiore o minore, può rinunciare all’energia elettrica o al riscaldamento. In attesa delle paventate soluzioni governative a protezione di tutti questi lavoratori, i diretti interessati sono al lavoro per trovare idee in grado di garantire il contenimento dei costi.
Prima di tutto ci sono i buoni comportamenti da tenere in ufficio, in negozio, in azienda e che permettono, con la semplice attenzione ai particolari, di ridurre gli sprechi e, di conseguenza, i costi delle bollette:
- spegnere le luci quando non servono (ad esempio in pausa pranzo);
- utilizzare prese a ciabatta con interruttore per evitare che i vari dispostivi di lavoro restino funzionanti in stand by;
- accendere le stampanti solo quando si usano, magari stampando i documenti necessari in una volta sola e non in diversi momenti della giornata;
- mantenere il riscaldamento sui 18- 20° (un solo grado in più può comportare consumi più alti, fino al 10% all’anno);
- chiudere bene le finestre quando caldaia o aria condizionata sono in funzione;
- spegnere il riscaldamento mezz’ora prima di chiudere negozio o di lasciare l’ufficio;
- fare regolare manutenzione degli impianti;
- sensibilizzare colleghi e dipendenti su questi comportamenti virtuosi.